Il Decreto “Milleproroghe” (D.L. 29 dicembre 2010, n. 225) ha provveduto alla parziale abrogazione delle norme contenute nel cosiddetto “Decreto Pisanu” (D.L. 27 luglio 2005, n. 144, art. 7) che dal 2005 imponevano una serie di obblighi sugli hot spot wi-fi pubblici, indicati dai più come un limite alla diffusione di reti wireless libere sul territorio italiano.
In particolare, la norma ha eliminato l’obbligo di identificare gli utenti della connessione attraverso un documento di riconoscimento, di monitorarne la navigazione e di conservare i relativi dati di traffico per la successiva eventuale messa a disposizione dell’autorità giudiziaria, misure inserite nel pacchetto del 2005 volto ad inasprire la lotta al terrorismo internazionale. Viene inoltre rimosso l’obbligo di richiedere una licenza presso il questore per i titolari e gestori di pubblici esercizi (obbligo di cui già era prevista la scadenza al 31 dicembre 2010), mentre tale vincolo permane, almeno fino al 31 dicembre 2011, per i titolari e gestori di esercizi che forniscono l’accesso ad internet in via principale (vale a dire gli internet point).
Non si esclude che in materia possano intervenire ulteriori sviluppi regolamentari, come ipotizzava nei mesi scorsi il Ministro dell’interno Roberto Maroni, rispondendo agli interrogativi circa la possibilità di sostituire le norme ora abrogate con altre misure, meno invasive, che garantiscano all’autorità giudiziaria un altrettanto efficace strumento di contrasto della criminalità organizzata. Già circola, a questo riguardo, un emendamento a firma dell’on. Palmieri che vorrebbe istituire un potere di monitoraggio per periodi limitati rispetto a singoli punti di accesso.