Ragionare, riflettere, analizzare la comunicazione è da sempre una esigenza fondamentale per una società che vuole evolversi. Lo è, oggi, ancora di più in una società che ha posto la comunicazione e la circolazione delle informazioni alla base del proprio sviluppo. Una società dei mass media, della Rete, dei social network, nella quale ogni individuo è in grado di fare informazione ma nel contempo rischia di perdersi dinanzi ad un numero indefinito di fonti, delle quali spesso non è in grado di valutare non solo l’attendibilità ma anche la dichiarata neutralità.
In quest’ottica e in questo contesto le riflessioni scientifiche sul mondo della comunicazione assumono una importanza fondamentale perché forniscono le chiavi di lettura del sistema sociale, giuridico ed economico contemporaneo. Un sistema complesso, nel quale il bilanciamento degli interessi e degli stessi diritti costituzionalmente garantiti assume una configurazione nuova, nella quale i legislatori sono solo una parte dei creatori di regole e dove appare difficile regolamentare senza prima aver ascoltato quanti lavorano, si informano, per molti aspetti vivono nella rete.
L’analisi di questa realtà e soprattutto dell’influenza sulla stessa delle iniziative legislative, delle evoluzioni giurisprudenziali e delle prassi applicative delle autorità di settore sono, come è noto, l’obiettivo del sito medialaws.eu il quale, a pochi mesi dal lancio in rete, registra un crescente interesse degli internauti nei suoi confronti. I dati sugli accessi al sito evidenziano, infatti, nelle ultime settimane, un incremento di visitatori unici assoluti, ma soprattutto indicano un aumento del tempo medio di permanenza dei visitatori. Ciò significa che l’utente, una volta effettuato l’accesso al sito, non si limita ad un rapido spoglio delle news presenti nella home page ma apre uno o più contributi. Contributi che, confermando l’impostazione decisa dai fondatori, rappresentano una soluzione intermedia tra il saggio scientifico su rivista e il post sul blog. Del primo hanno i temi e l’impostazione scientifica, del secondo l’uso delle immagini e la lunghezza. Saggi brevi potrebbero essere definiti, di commento ma anche di approfondimento di temi di attualità giuridica.
Ora che l’iniziativa è partita, con oltre trecento contributi nei primi sei mesi, appare possibile e al tempo stesso necessario pensare al futuro. Occorre certamente partire dalla consapevolezza che i motori di ricerca, ed in particolare Google, svolgono un ruolo centrale per l’individuazione del sito, a conferma, semmai ve ne fosse stato bisogno, che la ricerca per parole chiave caratterizza oggi sempre più la raccolta di informazioni in rete. Ciò comporta la necessità che l’indicizzazione dei post presenti un carattere specialistico, in grado di superare lo scoglio di ricerche in Rete basate su parole chiave fortemente inflazionate. Occorre valutare inoltre anche l’opportunità di dotare il sito di un richiamo alla legislazione e alla giurisprudenza, da sempre grandi attrattori della ricerca avanzata in rete, volta per volta richiamata nei singoli post.
Peraltro sembra possibile affermare, sempre analizzando le rilevazioni, che gli utenti che accedono al sito siano esperti di tematiche della rete e siano quindi alla ricerca di informazioni puntuali, di point of view meditati. Questo conforta l’obiettivo di realizzare un sito di e per cultori della tematica delle comunicazioni, un sito di riferimento al quale ciascuno di noi senta l’esigenza di collegarsi quotidianamente per conoscere come i diversi sistemi giuridici stanno affrontando la sfida della globalizzazione informativa.