Oggi, per la rubrica sulle start-up italiane, abbiamo intervistato Claudio Anastasio, fondatore di TNotice, la prima start-up italiana innovativa nel mercato postale, che consente di inviare lettere raccomandata ricevute nel giro di pochi istanti e senza spese. Una novità importante che potrebbe offrire un ottimo servizio, con un significativo risparmio di spesa e di tempo, anche per gli studi legali e Pubblica Amministrazione.
Ciao Claudio, ci racconti in cosa consiste esattamente TNotice?
tNotice deriva dall’inglese tinkle e notice, letteralmente tintinnio di avviso, una metafora che ricorda l’avviso di giacenza di una raccomandata. Abbiamo scelto la forma inglese per internazionalizzare il progetto. Immaginate la traduzione in francese, russo o olandese di “Raccomandata Elettronica”, non avrebbe la stessa efficacia.
tNotice consegna, in forma digitale, un avviso di giacenza che contiene il codice PIN per il ritiro della lettera raccomandata direttamente dal web, senza più necessità di recarsi all’ufficio postale, eliminando la coda allo sportello e risparmiando tempo e denaro.
Il processo di consegna, il download del file della raccomandata, è un’innovazione che utilizza nuove tecnologie che consentono il riconoscimento del destinatario, sovrapponendo il processo digitale esattamente al processo fisico allo sportello postale.
tNotice, inoltre, genera un nuovo avviso di ricevimento per il mittente: il Certificato Postale Forense (CPF). Più completo, certifica anche il contenuto della raccomandata, in applicazione alle recenti sentenze della Suprema Corte di Cassazione che hanno ribaltato l’onere della prova dal destinatario a carico del mittente (ex multis Cass., 12 maggio 2005 n. 10021). Il CPF, oltre ad avere lo stesso valore legale di una raccomandata tradizionale ha in più il valore probatorio in giudizio del contenuto di essa.
Come giudichi il mercato italiano di internet oggi? Quali le maggiori criticità e quali, a tuo avviso, gli scenari interessanti per il prossimo futuro?
Maturo, sufficientemente maturo per accogliere servizi a valore aggiunto. Dalle ultime rilevazioni ISTAT del 2010 le famiglie che utilizzano internet sono cresciute al 54,5% della popolazione nazionale. Esiste ancora un pesante divario in alcuni territori italiani per l’accesso ad internet in banda larga. E’ un problema di infrastrutture e autostrade informatiche. Per questo motivo con tNotice abbiamo disegnato un’applicazione fruibile da tutti, in ogni luogo, scambiando informazioni del “peso” informatico di un SMS. In futuro, con una forte accelerazione verso il digitale, assisteremo ad una ridefinizione dei servizi così come fino ad oggi conosciuti. Un cambiamento culturale e sociale al pari dell’avvento della telefonia. Pensare che fra dieci anni si userà ancora la carta e buste da lettera per spedire raccomandate è come credere che ancora oggi qualcuno utilizzi il telegrafo per comunicare. La carta stampata e l’editoria in generale potranno sopravvivere se avranno capacità di innovarsi con nuove tecnologie tridimensionali, intendo il 3D foto-realistico ed olografico fruibile su carta stampata, per offrire una nuova esperienza di lettura diversamente non riproducibile con i supporti digitali.
Quali sono i maggiori ostacoli che, sotto il profilo giuridico e legislativo, hai incontrato nella tua esperienza di start-upper? Al netto del recente decreto su start-up e innovatori, quali riforme ti aspetti dal prossimo Governo?
Incapacità del legislatore di interpretare i bisogni per lo sviluppo competitivo del nostro Paese. Il Decreto Crescita 2.0, che ha introdotto anche la nuova figura giuridica di Start-up Innovativa, è un atto storico rispetto all’inerzia del passato, tuttavia non disegna alcuna strategia a lungo termine. Fare riforme sull’onda suggestiva di una moda digitale senza fissare obiettivi raggiungibili e misurabili a medio e lungo termine significa far arenare i progetti di innovazione al primo ostacolo e, come in ogni mutamento culturale, le resistenze al cambiamento ci sono e devono essere considerate fisiologiche per poterle superare. Siamo governati da “vecchi”, eppure i nati dopo il 1970 sono oltre 28 milioni di italiani, la metà del paese, ma se si contano le persone che oggi dirigono la nostra nazione, la nostra industria, la nostra forza produttiva, dai direttori di giornale a primari di ospedale, si osserverà che solo il 5% di essi sono nati dopo il 1970. L’Italia è guidata da persone che non sono più in grado di interpretare il futuro. Per costruire risparmio privato e alimentare una spesa pubblica folle, è stato costruito uno stock di debito pubblico smisurato, zavorra per qualsiasi ipotesi di investimento produttivo; per tenere alti i livelli salariali dei già tutelati, hanno abbassato i livelli salariali di ingresso e i meccanismi di crescita dello stipendio per i neoassunti; per continuare a pagare trattamenti di quiescenza senza pari al mondo per quantità e età pensionabile, hanno tolto ogni ipotesi umanamente accettabile di tutela previdenziale alla mezza Italia degli under 40.
Serve coraggio, visione e leadership, e l’Italia riparte.
Sulla scorta della tua esperienza, quali consigli ti sentiresti di dare ai giovani start-upper che scelgono di investire nel mercato di internet oggi?
Le migliori opportunità per diventare azienda di successo sono offerte alle start-up che hanno una chiarezza di intenti. Indirizzate ad un mercato già esistente di grandi dimensioni con vocazione internazionale, che permette di adattare e migliorare il proprio business con margini di sviluppo sostenibili.
Focalizzare l’offerta su una sola idea, un solo prodotto, un solo servizio, che si distingue dalla concorrenza con una proposta di valore singolare. Scegliere una sola cosa che è di cruciale importanza per il cliente per offrirgli una soluzione migliore, credibile e convincente.
La concorrenza è un modello convenzionale, rompere gli schemi pensando in modo diverso con soluzioni alternative. Il team di lavoro deve essere composto da una squadra di primo livello. E’ fondamentale concentrarsi solo sulle spese di avviamento prioritarie per massimizzare la redditività e generare interesse per gli investitori. Iniziare con pochi soldi, un servizio o prodotto sviluppato da grandi ingegneri (da un team di lavoro di serie “A”) richiede uno sforzo economico molto piccolo; al contrario una buona idea sviluppata male richiede uno sforzo finanziario enorme per farsi notare e crescere.
Scrivere un buon business-plan, capace di presentare informazioni dettagliate ed esaurienti nel minor numero di parole possibili. Una presentazione in 10 slides è tutto ciò che serve per iniziare a comunicare la propria idea.
Dai Beatles a Bill Gates la (quasi) scienza di Malcom Gladwell, giornalista del New Yorker, spiega il genio nella formula delle “diecimila ore”. Gladwell si è posto il problema di capire come mai alcune persone siano emerse, ed abbiano avuto successo. Arriva a delineare una sorta di regola delle 10 mila ore: il tempo necessario di pratica per eccellere. I Beatles hanno provato a suonare per 10 mila ore nel loro garage prima di diventare Beatles, come anche Bill Gates prima di fondare la Microsoft.
L’eccellenza non si improvvisa.
Un bell’impegno, impossibile da perseguire se non c’è alla base una grande passione per ciò che si fa.
Siete la prima start-up innovativa nel settore postale. Quali pensi potranno essere i prossimi sviluppi di questo mercato?
“DA MAIL COMPANY A DIGITAL COMPANY” è la visione che ha il colosso nazionale Poste Italiane, che condivido. Si affermerà sul mercato chi avrà capacità di guidare il cambiamento, di investire nell’innovazione per non finire come la KODAK americana, fallita dopo 131 anni di attività. L’icona della fotografia soccombe alle nuove tecnologie, all’incapacità dei suoi manager di cavalcare il futuro e di rinnovarsi, mandando a casa, per primi, i suoi 19.000 dipendenti.
La liberalizzazione del mercato postale in Italia, iniziata nel 2011, ha imposto un approccio più diretto con la clientela ed una maggiore elasticità e flessibilità dell’offerta. Cosicché si è assistito ad una ridefinizione dei rapporti di forza tra gli attori principali del servizio postale a scapito delle aziende poco orientate al servizio, ed a vantaggio degli operatori più dinamici ed efficienti.