Modelli di regolazione (e supervisione) per l’AI finanziaria: neutralità tecnologica, etica e tutela dell’investitore

Nell’ambito del settore finanziario, l’intelligenza artificiale può essere impiegata per varie finalità, molte delle quali caratterizzate da grandi potenzialità; al contempo, l’utilizzo di tali strumenti pone rilevanti sfide. Il contributo intende, in primo luogo, indagare se la regolazione e supervisione finanziaria – nel fronteggiare le insidie poste dalle applicazioni dell’intelligenza artificiale – siano tenute a conformarsi al principio di neutralità tecnologica. In secondo luogo, alla luce del regolamento (UE) 2024/1689 (AI Act) e all’evoluzione dei servizi, viene valutato quale sia l’approccio ottimale per garantire una piena tutela dell’investitore nei confronti dei roboavisors, anche nell’ambito di ambienti immersivi caratterizzati da interazioni phygital. È, infine, analizzato il caso d’uso dei virtual worlds per dimostrare l’esigenza di regolare e supervisionare le applicazioni dell’AI in ambito finanziario adottando un approccio tech specific.

Within the financial sector, artificial intelligence may be deployed for various purposes, many of which offer a great extent of capabilities yet posing significant challenges. Firstly, the contribution intends to investigate whether financial regulation (and supervision), when coping with the challenges posed by artificial intelligence applications, are bound to comply with the principle of technological neutrality. Secondly, in the light of the EU Regulation 2024/1689 (AI Act) and the developments in financial services, it is assessed which is the most appropriate approach to grant investor protection vis-à-vis roboavisors, also in the context of immersive environments, charachterised by phygital interactions. Thus, the use case of virtual worlds is analysed to show the urgency of regulating and supervising AI financial applications through a tech-specific approach.

 

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