Il nuovo ecosistema dell’informazione – rivoluzionato dalle nuove tecnologie e dominato dalle piattaforme digitali – ha avuto un impatto significativo sulla libertà di espressione e sul diritto ad una informazione veritiera. La stagione del costituzionalismo digitale si caratterizza per il tentativo europeo di limitare il potere delle big tech, che da attori economici si sono trasformati in poteri privati digitali, incidendo significativamente su una pluralità di diritti degli utenti ed esercitando de facto funzioni di natura para-costituzionale. Partendo da una riflessione sulla inattuabilità di un free marketplace of ideas ci si sofferma sui rischi derivanti dal perfezionamento del deepfake e dal tentativo di una sua regolazione nell’AI act, alla luce delle problematiche che le strategie di contrasto alla disinformazione pongono – nella prospettiva del diritto costituzionale – alla limitazione della libertà di espressione.
The new information ecosystem – revolutionized by new technologies and dominated by digital platforms – has had a significant impact on freedom of expression and the right to truthful information. The season of digital constitutionalism is characterized by the European attempt to limit the power of big tech companies, which have transformed from economic actors into private digital powers, significantly impacting on a plurality of user rights and exercising “de facto” para-constitutional functions. Starting from a reflection on the impracticability of a free market place of ideas we focus on the risks deriving from the improvement of the deepfake and the attempt to regulate it in the AI Act, in light of the problems that strategies to combat disinformation pose – from the perspective of constitutional law – to the limitation of freedom of expression.