Durante il periodo della pandemia è diventato sempre più evidente come l’accesso a internet sia fondamentale per l’esercizio di diritti individuali e sociali, come ad esempio il diritto al lavoro oppure il diritto allo studio. Tuttavia rimane non chiaro se l’accesso a Internet possa considerarsi a sua volta un diritto fondamentale. Attraverso l’analisi della legislazione adottata finora e della giurisprudenza costituzionale e sovranazionale della Corte di giustizia e della Corte di Strasburgo, il saggio propone alcune riflessioni che inducono a ritenere come non solo non sia opportuno modificare la Costituzione per riconoscere esplicitamente il diritto di accesso, ma anche come possa essere controproducente ritenerlo un diritto fondamentale nel lungo periodo.
During the pandemic period, it has become much more evident that the access to internet is necessary to exercise individual and social rights, such as the right to work, or the right to receive an education. Nevertheless, it is not clear yet if the access to internet has to be considered as a fundamental right itself. Through the analysis of the current legislation and the analysis of the jurisprudence of the Italian Constitutional Court, of the Court of Justice and the Court of Strasbourg, this essay offers some reflections on the opportunity to explicitly recognize the Right to Internet in the Constitutional Charter, considering the counterproductive effects it may have in the long period.