La tutela dei minori rispetto alla diffusione dei contenuti sui media è al centro del dibattito da anni. Lo sviluppo e il cambiamento delle modalità di offerta di prodotti comunicativi derivanti dai nuovi media ha accelerato la riflessione sul punto e il tentativo di individuare soluzioni capaci di bilanciare i diversi interessi e diritti coinvolti nel binomio minori/comunicazione. La normativa europea fornisce un quadro di riferimento complesso rispetto al quale il legislatore italiano ha da tempo realizzato una disciplina specifica. L’articolo analizza i punti di forza e di debolezza della direttiva 2018/1808, l’ultima importante riforma della disciplina europea sui servizi media audiovisivi, in particolare laddove introduce il divieto di sponsorizzazione di prodotti dannosi per la salute, l’estensione del divieto del teleshopping alle piattaforme online e quello della diffusione di contenuti pedopornografici, violenti, di incitamento all’odio e terroristici anche nelle piattaforme di videosharing.
The protection of minors from media content distribution has been at the heart of the debate in the last years. Developments and changes in the commercial communications resulting from new media have certainly speeded up reflections on the topic. This also had an impact on the attempts to find solutions aimed at balancing interests and rights involved in the combination minors/communication. In this respect, EU law provides for a complex framework, which constitutes the foundation of the Italian specific regulation on the issue. This essay focuses on the strengths and weaknesses of Directive 2018/1808, which is the last important reform of the EU legal framework on audiovisual media services. Thus, it analyzes, among other things, the prohibition of unhealthy products’ sponsorship, the extension of the teleshopping ban to online platforms and, finally, how and why the ban concerning child pornography, harmful content, hate speech and terrorism has been extended to videosharing platforms.