Il contributo affronta il problema della disinformazione in rete, e degli strumenti che possono essere messi in campo nel tentativo di arginare il fenomeno: premesse alcune notazioni fortemente critiche sull’atteggiamento dei media c.d. mainstream e del mondo politico, con particolare riguardo ad un recente disegno di legge e ad una risoluzione del Parlamento europeo in materia, e dopo aver espresso perplessità sul reiterato utilizzo, in questo ambito, della metafora del “free marketplace of ideas”, l’autore si sofferma, in particolare, sul ruolo che in tale attività di contrasto può essere svolto dai grandi intermediari privati (in particolare motori di ricerca e social network), sulla necessità di mantenere la distinzione tra informazione professionale e semplice libertà di espressione e, infine, sulla necessità di ripensare la stessa nozione di pluralismo nel mondo della rete.
The article focuses on the problem of the spread of fake news on the Internet and the possible legal remedies to tackle it. Some critical remarks are brought forward with respect to the attitude of mainstream media and political actors. Particularly, the author explores some concerns regarding a bill introduced in the Italian Parliament and a resolution of the European Parliament. After having criticized the recurring reference to the metaphor of the free marketplace of ideas in this field, attention is paid to three factors, namely: the role that intermediaries (including social network and search engine providers) may play to contrast the spread of fake news, the crucial difference between professional information and “simple” exercise of freedom of speech, and the need to revisit the notion of pluralism in accordance with the characteristics of the Internet.