L’articolo analizza le caratteristiche della comunicazione politica sulla rete Internet e, in particolare, sulle piattaforme digitali. Partendo dall’individuazione delle caratteristiche che distinguono Internet dai mezzi di comunicazione tradizionali, come la stampa o la televisione, si individueranno alcuni elementi di discontinuità e di continuità tra i due mezzi: il passaggio da un sistema caratterizzato da risorse limitate a uno con “risorse infinite”, l’interattività e la disintermediazione nonché, infine, la banalizzazione del messaggio politico e il sempre più forte collegamento tra comunicazione politica e commerciale. Si potrà così constatare che, da un lato, si riducono le esigenze legate al pluralismo esterno, dall’altro si amplificano quelle relative al pluralismo interno e alla qualità della comunicazione politica. In questo contesto sarà possibile individuare un nuovo tipo di comunicazione, il “messaggio politico commercializzato”, espressione più di una libertà economica che del diritto a manifestare il proprio pensiero. Si avanzeranno così alcune riflessioni in tema di regolamentazione delle comunicazioni politiche su Internet e, in particolare, si analizzeranno le questioni giuridiche sottese alla sponsorizzazione di contenuti politici. Si concluderà che anche questa attività di “pubblicità digitale” sembrerebbe integrare l’esercizio di una libertà economica ex art. 41 Cost. e non della libertà di espressione ex art. 21 Cost. Ne seguirà quindi che, in quanto esercizio di una libertà economica, sarà ammissibile una limitazione all’attività di sponsorizzazione di contenuti politici per tutelare altri interessi rilevanti quali: il pluralismo, un dibattito politico non “inquinato” e la necessità di evitare concentrazioni illecite di potere astrattamente idonee a manipolare l’elettorato.
The work exams the political speech on the Internet and the digital platforms. After a brief analysis of the characteristics of the Internet as new mean of communication, the paper exams the connection between the commercial and political speech on the digital platforms and social network like Facebook and Twitter. In this way, it will be possible to study a new kind of communication acting like an economic freedom rather than the exercise of the freedom of expression: the “commercialized political speech”. Furthermore, the paper aims to analyse sponsorship of political contents on the digital platforms. This new form of “digital advertising” would seem to integrate the exercise of an economic freedom too. Therefore, in order to guarantee a correct political speech and the pluralism, it will be possible to forbid the use of the sponsorship of political contents.