Ddl Sharing Economy: Italia Prima in Europa

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La Sharing Economy approda in parlamento. Il prossimo mercoledì 2 marzo alla Camera dei Deputati verrà presentata una proposta di legge sulla sharing economy di cui i primi firmatari sono Veronica Tentori (Pd), Antonio Palmieri (Fi) e Ivan Catalano (Gruppo Misto).L’economia collaborativa è un settore o, per meglio dire, una modalità trasversale di funzionamento di una serie di settori economici possibile grazie alla crescita esponenziale delle informazioni e alla loro accessibilità ad un sempre più ampio pubblico di utilizzatori. Campi economici tradizionali, come quello dei trasporti per esempio, stanno attraversando una fase di transizione senza ancora un esito ben definito.  Questa evoluzione continua e sempre più veloce sta permeando tutto il globo adattandosi però alle caratteristiche dei mercati locali di beni e dei servizi.
Nei mesi scorsi abbiamo evidenziato il fenomeno della Sharing Economy nelpaper di Competere (RILEGGILO QUI) in cui ponevamo la questione delrapporto tra innovazione, governance e regolamentazione della sharing economy. Ne è emerso che lo sviluppo della regolamentazione avviene dove per prima si può osservare l’interscambio tra la realtà di queste dinamiche innovative e lo stato dell’arte: nelle città.
Lo sviluppo di realtà dinamiche come quelle di Milano, che ha il più alto numero di utenti registrati ai servizi di car sharing in Italia e tra i più alti in Europa, hanno contribuito a formare il dibattito più ampio sull’economia della condivisione e dell’accessibilità.Il filo conduttore della proposta di legge, si apprende, sarà “quella di integrare, rendendoli complementari, i modelli economici tradizionali e modelli innovativi, evitando le contrapposizioni e facendo prevalere l’interesse collettivo”. Secondo i relatori le piattaforme digitali “potranno essere una grande opportunità per incrementare l’offerta e ampliare le possibilità per i consumatoridi razionalizzare le risorse, stimolare l’innovazione e la partecipazione attiva dei cittadini e favorire la nascita di forme integrative di occupazione e di imprenditorialità”. Infine concludono nella presentazione preliminare: “questa proposta di legge è volta a garantire contestualmente la trasparenza, l’equità fiscale, la leale concorrenza e la tutela dei consumatori”.E’ interessante notare come l’iniziativa legislativa in questione sia la prima nel suo genere sia in Italia sia in Europa. Vi sarà la possibilità di esprimere le proprie idee nell’ambito di un percorso di consultazione online per raccogliere osservazioni e proposte, aprendo così una conversazione aperta a tutti gli operatori e portatori d’interesse in questo campo in così rapido sviluppo. Siamo certi che sarà possibile interagire concretamente per capire come sia meglio incardinare il fenomeno della affitto di appartamenti o quello della mobilità condivisa, incluso anche il fenomeno dello scambio tra pari opeer-to-peer del proprio veicolo di proprietà.

Come abbiamo già avuto modo di osservare però al fine di comprendere e regolare al meglio questo fenomeno è necessario accompagnare e dialogare in modo molto serrato con gli stakeholder perché se da una parte c’è il rischio di creare zone di vulnerabilità per quanto riguarda la tutela dei consumatori e la fiscalità dall’altro c’è il rischio che una regolazione troppo anticipata rischi di impedire l’aggiunta di valore da parte di nuovi servizi e nuove opportunità. Il regolatore, in questo senso ha l’onere di trovare il giusto equilibrio tra istanze e interessi a volte molto distanti e divergenti.
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