Al via le indagini della Commissione sull’abuso di posizione dominante da parte di Google

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Nell’ambito della procedura avviata alla fine dello scorso novembre per verificare la sussistenza di abuso di posizione dominante da parte di Google, la Commissione europea ha iniziato ad esercitare i suoi poteri d’indagine attraverso la consultazione degli operatori che avrebbero subito le conseguenze delle violazioni contestate al colosso di Mountain View. Tale consultazione si baserà sulla raccolta di una serie di informazioni attraverso questionari già distribuiti nel mese di dicembre presso i soggetti interessati e dovrebbe terminare entro la data dell’11 febbraio.

Agli editori di siti internet, ai motori di ricerca e alle agenzie pubblicitarie online interpellati sono stati rivolti un centinaio di quesiti diretti ad accertare, oltre all’abuso di posizione dominante da parte di Google, l’asserita manipolazione dei risultati delle ricerche in modo da favorire, anteponendone la visualizzazione rispetto ai competitors, le piattaforme controllate da Google o che di questo siano comunque partner, quali Youtube, Google Maps o Google Image. Google, da parte sua, ha da sempre rivendicato la neutralità dell’algoritmo alla base del suo motore di ricerca, respingendo al mittente le accuse che hanno condotto all’avvio della procedura, rivolte da Microsoft e del sito francese ejustice.fr.

Altro delicato aspetto sul quale la Commissione è intenta a far luce riguarda l’incremento delle tariffe pubblicitarie sui motori di ricerca rilevato negli ultimi sei anni: a questo proposito, agli operatori verrà richiesto di indicare se Google abbia mai suggerito un aumento delle spese pubblicitarie per migliorare il ranking nell’elenco dei risultati della ricerca.

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