AGCom vs pirati del web. Recentissime dal T.a.r. Lazio sulla legittimità dei poteri inibitori e sull’utilizzo della piattaforma antipirateria

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Con sentenza n. 1223 del 22 gennaio 2024 il T.a.r. Lazio – Roma si è espresso sul legittimo esercizio di poteri inibitori e cautelari da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) nelle ipotesi di violazione delle norme in materia di diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica.

La vicenda trae origine dal giudizio per l’annullamento delle recenti delibere AGCom con le quali ha modificato il regolamento in materia di tutela del diritto d’autore online. Con tali delibere, infatti, l’AGCom ha definito le modalità di esercizio di poteri inibitori, cautelari e sanzionatori nei casi di diffusione illecita di contenuti coperti dal diritto d’autore. In particolare, si prevede l’obbligo per gli internet service provider di disabilitare immediatamente e non oltre trenta minuti l’accesso alle opere digitali nonché un ordine di rimozione dei contenuti. In caso di inottemperanza si prevede l’irrogazione delle sanzioni di cui all’art. 1, co. 31, l. n. 249/1997.

Si tratta di misure volte a reprimere il fenomeno della pirateria online proprio nel momento stesso in cui la condotta ha luogo (come accade, ad esempio, per la trasmissione illecita delle partite di calcio che deve essere inibita nel tempo più breve possibile e comunque mentre l’evento è in corso).

Il T.a.r., rigettando il ricorso, ha evidenziato che l’introduzione di strumenti inibitori rientra pienamente nelle funzioni dell’Autorità e non è né lesiva del diritto di difesa, né in contrasto con il carattere auto-applicativo delle norme nazionali ed euro-unitarie. Tali strumenti, infatti, sono funzionali a prevenire e reprimere fenomeni violativi delle norme poste a presidio del diritto d’autore e a tutelare i diritti di libertà nell’uso dei mezzi di comunicazione elettronica, la libertà di iniziativa economica e la concorrenza.

La sentenza merita di essere segnalata anche perché il giudice amministrativo ha affermato la legittimità della scelta di AGCom di avvalersi, per l’esercizio della propria funzione amministrativa, di piattaforme che, attraverso sistemi di intelligenza artificiale, provvedano all’oscuramento automatico dei contenuti.

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