I servizi offerti dalla nuova società a tutti gli operatori comprenderanno, tra l’altro, l’Unbundling del Local Loop (ULL) e il Virtual Unbundling Local Access (VULA) per le reti di nuova generazione basate su architetture FTTCab e FTTH.
ecco, io questo non so se sia la scelta giusta. TI chiede, a fronte di questa societarizzazione, delle agevolazione regolamentari.
Il fatto che non inseriscano gli apparati attivi per il rame e la descrizione dei servizi offerti, indicano chiaramente che il bitstream non verranno offerti dalla società rete ma da Telecom Italia.
in termini regolamentari, il mercato di riferimento è il mercato 5, che prevede la regolamentazione del bitstream e per il quale c’è in corso uno studio da parte di AGCOM.
se il bitstream dovesse essere deregolamentato, la decisione di TI avrebbe molto senso. avrebbero in pratica ogni potere di vita e di morte sui concorrenti che usano il bitstream (praticamente tutti).
viceversa se il bitstream non fosse deregolamentato, costi e prezzi sono noti e forse sarebbe stato meglio (ma non ho i numeri ed i trend) attualizzare i flussi di cassa relativi estraendo più valore dalla societarizzazione
personalmente credo molto difficile una deregolamentazione del mercato 5 anche perchè era una idea di moda a Bruxelles un po’ di tempo fa che però, da quanto percepisco, mi sembra essere un po’ sfumata.
l’enfasi che la commissione sta mettendo sul mercato unico, per operatori business paneuropei, sta facendo vedere che l’ULL non è sufficiente perchè è un business “density based” che richiede un mercato residenziale, dove ci sono tanti clienti possibili per kmq, non si sposa bene con un mercato business che ti richiede una linea qui ed un’altra la’.
anche l’idea di spingere il VULA (virtual unbundling) denuncia i suoi limiti, perchè in molti luoghi dei vari paesi, in assenza di un backhauling competitivo, occorre anche quel pezzo di rete li’, per cui alla fine il bitstream è la cosa migliore se vuoi fare un mercato paneuropeo almeno per il business.
se anche dovesse essere deregolamentato il mercato 5, lo sarebbe su base geografica, con un grande lavoro di verifica della concorrenza centrale per centrale, come fanno in UK. ma non mi ci vedo AGCOM imbarcarsi in una impresa del genere.
aggiungo che bisogna vedere cosa ne penseranno i competitor che sono quelli destinati ad entrare nella società rete, apportando le loro infrastrutture. competitor che, giova ricordarlo, sono fortemente contrario ad un rilassamento degli obbloghi procompetitivi che gravano su Telecom Italia, in virtù della sua quota di mercato superiore al 50%.
comunque, lo capiremo tra un po’…
ribadisco che, secondo me, questo non potrà avvenire a brevissimo, senza un commitment dal “top management” del governo, che però, dato che non credo proprio sia uno dei punti pre-condivisi di governo potrebbe rivelarsi non facilissimo. mi pare si possa escludere che avvenga in tempi brevissimi.
tuttavia, ciò che doveva fare TI ha iniziato a farlo.
bene così.
è un primo passo, necessario ma non sufficiente. quando arriveranno i prossimi passi, la cosa diverrà irreversibile ed allora il dado del One Network sarà definitivamente tratto.