Dopo la bocciatura della Costituzione europea nel 2005, i temi della crisi di legittimazione e del deficit democratico dell’Unione sono al centro dell’agenda europea. Su entrambi i temi, il Tribunale costituzionale tedesco si è espresso nel 2009 sottolineando l’incomparabilità tra ordinamento europeo e ordinamenti nazionali, da cui i differenti requisiti di “democraticità” necessari, argomentando in’ultima analisi la sostanziale inesistenza di un “popolo europeo” paragonabile all’esperienza radicatasi a livello nazionale dall’età moderna in poi. Al contempo, il Trattato di Lisbona ha apportato un restyling dell’assetto istituzionale dell’UE nel tentativo di renderlo più democratico, accountable e vicino ai cittadini. Nessun accorgimento di ingegneria costituzionale, tuttavia, può valere da solo a colmare la lacuna di un popolo che si identifichi come tale e condivida lo spazio di una sfera pubblica capace di trascendere i confini dei singoli Stati: la costruzione di un’opinione pubblica squisitamente europea (non a caso, uno degli obiettivi che la Commissione si è posta, come parte della strategia per superare la crisi attuale) in questo senso rappresenta un necessario punto di snodo per la definitiva legittimazione democratica dell’ordinamento europeo.
Numerose esperienze, radicatesi sia a livello nazionale in alcuni Paesi membri, sia, seppur in forma più embrionale, a livello europeo, dimostrano che i media e in particolare le tecnologie digitali offrono opportunità irripetibili per diffondere un’ampia partecipazione democratica al governo dell’Unione; ma, al contempo, sono incombenti anche rischi di sopravvalutazione della portata intrinseca di queste stesse opportunità, e che le tradizionali e (tuttora) irrinunciabili sedi di rappresentanza e decisione finiscano per venire scardinate e svuotate dei loro ruoli.
P. Cavaliere, Deficit democratico europeo e mediacrazia, in G.L. Falchi, A. Iaccarino (curr.), Legittimazione e limiti degli ordinamenti giuridici – XIV Colloquio Giuridico Internazionale, Lateran U.P., 2012, pp. 683-708.