Perdere un domain name: il caso “mediaset.com”

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Chi dovesse oggi visitare il dominio “mediaset.com”, forse con sorpresa, non vi troverà nulla a proposito di TV private e mass media, ma potrà al più decidere di acquistare semplici media sets, cioè “banalissimi” prodotti per l’elettronica!

Il dominio “mediaset.com”, infatti, non appartiene più a Mediaset S.p.A., una delle più grandi corporate europee del mercato delle comunicazioni, il più importante gestore italiano e spagnolo di TV private, titolare di numerose società del media system (si pensi soltanto a Reti Televisive Italiane S.p.A. e Telecinco S.A.).

Alla società di Cologno Monzese, invero, è accaduto l’inverosimile: Mediaset S.p.A., pur titolare di altri domain names come “mediaset.it”, “mediaset.net” e “mediaset.info”, ha incredibilmente dimenticato di rinnovare la registrazione relativa a quello www.mediaset.com! Risultato: il dominio è finito all’asta ed è stato regolarmente acquistato dal sig. Didier Madiba, proprietario della società Fenicius LLC of Wilmington (Delaware, USA), che lo utilizza per vendere i propri prodotti (come detto, dispositivi di elettronica ovvero media-sets).

In Mediaset S.p.A., inizialmente, non ci si è persi d’animo, ma si è cercato di riparare – rectius, ottenere la rassegnazione del dominio – rivolgendosi all’Arbitration and Mediation Centre della World Intellectual Property Organization (WIPO) ed invocando l’applicazione della Uniform Domain Name Dispute Resolution Policy (Case No. D2011-1954: Mediaset S.p.A. v. Didier Madiba, Fenicius LLC).

In particolare, la società milanese ha sostenuto che il sig. Didier Madiba avrebbe agito in mala fede nell’aggiudicarsi il conteso dominio, secondo quanto previsto dal paragrafo 4(a) della richiamata Policy; come noto, la norma consente di impedire il protrarsi dell’utilizzo dei domain names (anche tramite la cancellazione o il trasferimento coattivo degli stessi), allorché ricorrano congiuntamente tre condizioni: 1. il nome a dominio sia identico o simile ad un segno distintivo nell’altrui  titolarità altrui; 2. l’utilizzatore non abbia sul domain name una posizione giuridicamente rilevante (lett.: “rights or legitimate interests”); 3. il nome a dominio sia stato registrato in mala fede.

Ora, secondo la ricostruzione della fattispecie concreta offerta dai legali di Mediaset S.p.A., il domain name “mediaset.com” è identico a marchi registrati Mediaset, il sig. Didier Madiba non avrebbe avuto alcuno specifico diritto sul nome a dominio e, soprattutto, avrebbe registrato ed utilizzato lo stesso in mala fede.

Ebbene, il Panel del WIPO ha ritenuto assolutamente insussistente proprio questo terzo presupposto indispensabile ai fini dell’applicazione del paragrafo 4(a) della Policy, sottolineando in particolare come Mediaset S.p.A. non sia riuscita a dimostrare in alcun modo la presenza degli elementi di fatto [vedi paragrafo 4(b) della Policy: “Evidence of Registration and Use in Bad Faith]che avrebbero dovuto far ritenere sussistente la mala fede del sig. Didier Madiba. Per inciso, circostanza non meno significativa, il Panel ha anche posto l’accento sulla genericità della dicitura “media set”, indicante in lingua inglese proprio l’oggetto dell’attività d’impresa di Mr. Madiba.

Quest’ultimo, in definitiva, forte anche della decisione del WIPO, potrà legittimamente continuare ad utilizzare il dominio www.mediaset.com.

La vicenda del domain names “mediaset.com” rappresenta, in ultima analisi, un esempio emblematico di approssimazione nell’approccio non soltanto al web ed alle sue peculiarità, ma, in genere, allo stesso brand management. La circostanza, peraltro, desta ancor più meraviglia allorché si pensi che protagonista “negativo” dei fatti è una grande realtà imprenditoriale, da decenni operante proprio nel mercato delle comunicazioni!

Questa approssimazione ha trovato amplificazione nelle dinamiche relazionali della Rete, dove è facile che le conseguenze degli “errori” si rivelino (spesso) immediate ed irreparabili, dove i rapporti di forza del mondo reale, non soltanto economici, perdono di consistenza sino, a volte, a sovvertirsi. Ed allora, può accadere che, di là dalle ripercussioni in termini di corporate image, una “grande” media company sia costretta a pagare a caro prezzo la propria disattenzione e che la fissazione di questo prezzo sia affidata al “piccolo” Mr. Didier Madiba di Wilmington, allorché, con buona probabilità, le parti discuteranno della cessione del domain name.

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