Se Youtube è una TV, io sono Socrate

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Stavolta mi sa che Alessandro ha preso un piccolo granchio e il titolista ne ha preso uno piu’ grosso.

Mi riferisco a questo: “YouTube è come una tv” Agcom vara i nuovi obblighi – Repubblica.it.

Il ragionamento sarebbe questo:

  • Youtube e’ un servizio media
  • la TV e’ un servizio media
  • Yuotube e’ TV

Se questo e’ vero, allora e’ vero anche che

  • Socrate è un uomo
  • io sono un uomo
  • io sono Socrate

Roba da penna rossa.

Allora iniziamo a dire le cose come sono…

Su Internet ci possono essere dei servizi media. (non e’ ragionevole?)
La TV tradizionale e’ un tipo particolare di servizio media.

da qui a dire che un servizio media e’ una TV e’ una acrobazia logica.

I servizi non lineari e i servizi lineari, se rientrano in alcune casistiche, sono servizi media regolamentati.

Le due condizioni citate da Guido nell’articolo (sfruttamento economico e responsabilita’ editoriale), sono vere, necessarie ma non sufficienti per essere considerato un servizio media. Occorre anche che non ricadano nelle eccezioni previste e che siano basati in italia.

Il testo recita infatti:

Non rientrano nella nozione di “servizio di media audiovisivo”:
−    i servizi prestati nell’esercizio di attività precipuamente non economiche e che non sono in concorrenza con la radiodiffusione televisiva, quali i siti internet privati e i servizi consistenti nella fornitura o distribuzione di contenuti audiovisivi generati da utenti privati a fine di condivisione o di scambio nell’ambito di comunità di interesse;

un sito “Paperissima.it” , dove ci sia una selezione editoriale di contenuti generati dagli utenti con fatturato specifico superiore a 100.000 euro annui, basato in Italia, per la normativa é un  servizio media.

Come noto, io sono molto critico della soglia di 100k euro come soglia di fatturato specifico per stabilire cosa è in concorrenza con la diffusione televisiva. ho scritto su Nova che mi sembrava ridicolamente bassa.  (btw, quali sono i soggetti italiani che vi arrivano ?)

Il regolamento vero e proprio e’ nell’allegato della delibera. Lo linko qui per comodità, dato che su La Repubblica non e’ linkato.

l’art. 4 dice che per i soggetti esteri (tutti quelli citati nell’articolo) vale il country of origin, sono quelli italiani (che fanno attività editoriale in italia, che hanno delle operations ) a dover avere autorizzazione.

1. I fornitori di servizi di media audiovisivi lineari o radiofonici legittimamente stabiliti in uno Stato appartenente all’Unione europea o in uno Stato parte della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla televisione transfrontaliera, e in questo legittimamente esercenti, non sono tenuti a richiedere l’autorizzazione per prestazione di servizi di media audiovisivi lineari o radiofonici ai sensi del presente regolamento.

Premesso che Youtube opera dall’Irlanda (bisognera’ vedere come sono le norme la’) secondo me è un Servizio Media, basta guardare le categorie sotto youtube.com/movies e youtube.com/shows. In tutta evidenza questi non sono video caricati dagli utenti (uno di noi non puo’ inserire un proprio video in quelle categorie). Ma vedremo cosa decidera’ l’Irlanda. (potrebbe anche essere che per realpolitik decida di non decidere).

il capo due (quello degli obblighi tra cui rettifica, minori, ecc) titola “norme abblicabili ai titolari di autorizzazione”. ovvero, se non sei un servizio media, non hai questi obblighi.

Certo, l’obbligo di rispetto delle norme TV relative ai minori e’ irrealistico (fasce orarie protette per i servizi non lineari ???) pero’ dobbiamo ancora vedere come sara’ il regolamento attuativo:

1. I soggetti titolari di autorizzazione di cui all’articolo 3 sono tenuti al rispetto delle disposizioni di cui all’art. 34 e 35 bis del Testo unico e delle disposizioni attuative adottate dall’Autorità..

infine, il commissario Mannoni ama esternare ma tra queste e la posizione giuridica dell’Autorità (organo collegiale) ce ne passa…

Cosi’, per divertimento, andate a leggere la replica del Commissario ad un mio articolo.

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