Arte vs AI: quando l’autore si ribella alla macchina

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È di inizio anno la notizia secondo cui è stata accidentalmente diffusa in rete una lista contenente più di 16 mila nomi di artisti (fra i quai spiccano Walt Disney, Frida Kahlo e Yayoi Kusama) le cui opere sono state illegalmente utilizzate allo scopo di addestrare programmi di IA volti alla creazione di immagini a partire da input testuali.

Prima di passare all’analisi del caso in questione, è bene ricordare come lo scorso 2 febbraio i paesi dell’UE hanno votato (all’unanimità) l’ultimo testo (in bozza) dell’AI Act, il quale si appresta a diventare il primo testo al mondo a regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale.

È il 13 gennaio 2023 quando le rinomate illustratrici Sarah Andersen, Kelly McKernan e Karla Ortiz intentano una class action in California nei confronti di Stability AI, Midjourney e Deviantart.

Stability AI è una start-up che ha sviluppato il software Stable Diffusion un generatore di immagini di AI che crea immagini digitali sulla base di istruzioni sotto forma di testo (prompt).

Midjourney e Deviantart sono entrambi degli algoritmi di IA text-to-image aventi come base il software sviluppato da Stability AI.

La particolarità di queste piattaforme è quelle di essere “allenate” tramite l’ausilio di immagini di opere appartenenti ad artisti noti (definite dagli addetti ai lavori training images) le quali, il più delle volte, sono protette da copyright e quindi come tali inutilizzabili se non previo consenso dell’artista medesimo.

Le attrici asserivano che le società convenute in giudizio utilizzassero le loro opere come training images, appunto, al fine di generare degli output aventi come risultato delle immagini simili alle predette.

Dal punto di vista economico, le ripercussioni sono state subito evidenti: le immagini generate da IA generano concorrenza sul mercato con le immagini originali.

Infatti, un acquirente adesso può facilmente utilizzare le opere dell’artista contenute su queste piattaforme, accompagnando la ricerca insieme al nome dell’artista, per generare nuove immagini nello stile dell’artista, senza che l’artista venga minimamente remunerato.

La domanda pertanto è la seguente: è lecito convertire opere tutelate da copyright in materiali utilizzabili come riferimento per sistemi di IA?

È il 30 ottobre 2023 quando il giudice William Orrick ha dichiarato che le domande avanzate da parte attrice fossero “carenti in numerosi punti” e che l’unica domanda legittima era quella volta all’accertamento di una violazione da parte di Stability AI in merito alla attività di “scraping, copia e utilizzo di training images per addestrare il software Stable Diffusion”.

A sostegno della propria posizione, le società convenute ritenevano che l’attività di addestramento del software mediante le opere delle attrici fosse ascrivibile ad un fair use.

Di segno opposto è la posizione di Stability AI la quale nega espressamente che le immagini siano incorporate in Stable Diffusion e afferma che il modello di addestramento sviluppato dalla stessa utilizzi le immagini degli artisti al solo ed esclusivo scopo di sviluppare i parametri per l’output del software.

A sostegno della propria posizione, gli attori asserivano come le immagini oggetto di lite fossero state memorizzate e incorporate come copie compresse in Stable Diffusion e che le creazioni del software sviluppato da Stability AI fossero pertanto opere derivate basate su tali immagini. Per le illustratrici, Stable Diffusion non è altro che “un complesso strumento di collage“, si legge nella causa e su tale assunto giustifica il mancato compenso in favore degli artisti responsabili delle immagini originali utilizzate per l’addestramento.

Nonostante alcuni capi d’accusa sono stati respinti in quanto le artiste non sono riuscite a dimostrare che le immagini generate da Stable Diffusion fossero “sostanzialmente simili” alle loro opere originali, è stata concessa ad Ortiz e McKernan l’autorizzazione a modificare le loro domande, ed entrambe hanno usufruito di tale possibilità aggiungendo nuovi fatti, attori e convenuti (i.e. Runway AI).

Nel fascicolo aggiornato si legge che “la Corte ha bocciato il tentativo di Stability AI di far respingere la richiesta più significativa delle querelanti, ossia la richiesta di violazione diretta del copyright per appropriazione indebita di miliardi di immagini per l’addestramento dell’intelligenza artificiale“. Anche il tentativo di Midjourney di respingere la richiesta ha avuto lo stesso esito.

Seguiranno aggiornamenti.

Author: Jacopo Bratta.

 

 

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