Il contributo affronta una delle frontiere del progresso tecnologico-digitale: il Metaverso. A partire da una rilettura dell’art. 2 della Costituzione, sembra emergere la consapevolezza delle difficoltà di praticare gli strumenti del costituzionalismo classico sul terreno di nuove e inedite prospettive digitali ma, allo stesso tempo, di dover comunque individuare percorsi giuridici che possano, anche su questo terreno impervio, mettere “sotto diritto” e garantire quelle tutele che ci si è tanto sforzati di offrire alla persona umana almeno nelle Carte dei diritti e nella giurisprudenza delle Corti. Le principali criticità connesse alla progressiva affermazione di tecnologie digitali sempre più “immersive” e alla conseguente smaterializzazione e decostruzione della stessa nozione di persona sembrano confermare la convinzione di trovarci in una fase di transizione dalla soglia antropologica che rischia di cedere davanti a meri interessi economici.
This paper addresses the one of the frontiers of technological-digital progress: the Metaverse. Reading the Article 2 of the Constitution, seems to emerge an awareness of the difficulties of practising the tools of classical constitutionalism on the terrain of new and unprecedented digital perspectives. At the same time, we need to identify new legal protections that can put “under the law” and guarantee those protections that we have striven so hard to offer the human person at least in the Charters of Rights and in the jurisprudence of the Courts, even on this impervious ground. The main critical issues related to the progressive affirmation of increasingly “immersive” digital technologies and the consequent dematerialisation and deconstruction of the very notion of the person, seem to confirm the conviction that we are in a phase of transition from the anthropological threshold that risks yielding before mere economic interests.