Nella settimana appena trascorsa la Commissaria europea Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione responsabile per l’Agenda digitale, ha presentato il progetto Arrow, acronimo di Accessible Registries of Rights information and orphan works towards Europeana. Il progetto cofinanziato dalla Commissione europea è stato selezionato nell’ambito del programma eContentplus 2007 e realizzato da un consorzio costituito a livello europeo da biblioteche pubbliche, editori, colleting societies e rappresentanze di autori. Il principale scopo del progetto è la creazione di un sistema distribuito in grado di facilitare lo scambio di informazioni, tra i diversi soggetti partecipanti, in ordine al regime giuridico delle opere possedute. Il progetto che si propone la creazione di un sistema perfettamente interoperabile e facilmente accessibile, così come chiarito nella presentazione da Piero Attanasio, coordinatore del team che sta realizzando il progetto, rendendo possibile un continuo scambio di informazioni sul regime dei diritti applicabile alle opere possedute dalle biblioteche partecipanti mira, altresì, all’elaborazione di nuovi modelli di business per lo sfruttamento dei contenuti veicolati in rete. Un’attenzione particolare nello sviluppo di Arrow sarà rivolta ai c.d. orphan works ed alle opere fuori stampa. Il problema delle opere orfane riveste, infatti, un’importanza centrale per le istituzioni culturali europee e per i progetti comunitari come Europeana. Spesso tali soggetti si trovano nella condizione di non poter rendere accessibili on line le opere possedute in quanto risulta impossibile, o comunque, molto difficile rintracciare i titolari dei diritti sulle stesse opere. Ed il rischio di azioni giudiziarie per violazione del copyright è troppo alto, in questi casi, per potere essere sopportato dalle biblioteche pubbliche. Da quanto emerge dai dati presentati nel corso dell’incontro, il numero di opere orfane custodite dalle istituzioni culturali europee varia da circa il 20% per i film fino a circa il 90% per le opere fotografiche. Secondo le stime della British Library il 40% delle opere possono essere ricomprese nella categoria degli orphan works, oltre 1 milione di ore di programmi televisivi, tratti dagli archivi della BBC, non verranno usati per l’impossibilità o per il costo sproporzionato di rintracciare i titolari dei diritti.
Per facilitare l’utilizzazione e la digitalizzazione degli orphan works, il gruppo di lavoro di Arrow istituirà un registro accessibile on line, costantemente aggiornato, contenente le informazioni di base sui titolari dei diritti e sul regime dei diritti sulle opere possedute dalle biblioteche interessate. Come ricordato dalla Commissaria europea Kroes, Arrow è stato ideato nell’ambito delle iniziative ricomprese nella c.d. Agenda digitale europea e risulta coerente con gli obiettivi perseguiti dalla Commissione in tale ambito, vale a dire la creazione di un mercato comune dei contenuti digitali e lo sviluppo di Europeana, la biblioteca digitale europea.
Proprio con riferinto ad Europeana, Neelie Kroes ha ricordato che per il momento solo una percentuale molto piccola del materiale accessibile tramite Europeana risulta protetto da copyright ma tale situazione deve cambiare, ed il problema delle opere orfane è centrale per garantire l’allargamento del materiale accessibile attraverso la biblioteca digitale europea.
Secondo la Kroes: ”E’ ora di capire che, mentre gli Stati Uniti sono alla ricerca di soluzioni attraverso l’elaborazione di complessi strumenti giuridici nell’ambito del diritto d’autore, l’Europa deve andare avanti e trovare soluzioni pratiche innovative per sfruttare i tesori enormi della nostra cultura per i cittadini e le imprese”. In quest’ottica, secondo quanto dichiarato dalla Kroes nel corso della presentazione, la Commissione europea sta lavorando su una proposta di direttiva per le opere orfane. Secondo la Commissaria: “Si deve garantire che le opere orfane possano essere digitalizzate e utilizzate nella società dell’informazione in progetti quali Europeana. Allo stesso tempo, la direttiva deve offrire garanzie per i titolari di diritti che i loro interessi legittimi siano rispettati”. Arrow rappresenta, dunque, un primo tentativo, affascinante quanto impegnativo, per garantire l’accessibilità on line dell’enorme patrimonio culturale custodito nelle biblioteche europee oltre che un utile strumento per l’elaborazione di nuove strategie di business nell’ambito del nascente mercato europeo dei contenuti digitali.