Il Decreto “Milleproroghe” (D. L. 29 dicembre 2010, n. 225) ha prolungato alla data del 31 marzo 2011 la scadenza del divieto di incroci stampa-tv, previsto dall’art. 43 c. 12 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (D. Lgs. 31 luglio 2005, n. 177), che disponeva: “I soggetti che esercitano l’attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete non possono, prima del 31 dicembre 2010, acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani. Il divieto si applica anche alle imprese controllate, controllanti o collegate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile”.
Il termine sembrerebbe comunque possedere natura dilatoria, in quanto il medesimo “Milleproroghe” rinvia alla possibilità che sia disposta l’ulteriore estensione al 31 dicembre 2011 delle scadenze modificate dal decreto.
La proroga del divieto era stata peraltro sollecitata in una comunicazione del 24 novembre, inviata dall’Agcom al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e al ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, nella quale si evidenziava come “il mantenimento della normativa sui limiti antitrust incrociati stampa-tv può a pieno titolo rientrare tra gli interventi consentiti al legislatore per il mantenimento della concorrenzialità e del pluralismo del sistema dell’informazione”, e ciò anche in considerazione del fatto che “la televisione risulta il mezzo principale di informazione, seguita dai quotidiani, che rappresentano la seconda fonte di informazione utilizzata in Italia”.