Le app che profilano lo stile di guida rispettano la privacy del guidatore?

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Sempre più polizze assicurative le propongono, ma quanto questi strumenti tecnologici sono utili e quanto una forma di appropriazione dati fine a se stessa?

Risponde il Garante della privacy

Nella gestione e promozione delle polizze per la responsabilità civile automobilistica, così come per altre tipologie di polizze, sempre più compagnie di assicurazione propongono ai propri clienti strumenti tecnologici (app o dispositivi dell’internet of things) idonei, a vario titolo, a tracciare le abitudini dei clienti.

L’utilizzo di tali strumenti, che si affiancano a dispositivi già collaudati come le c.d. black box, si rivela particolarmente efficace nella gestione del rischio assicurativo e utile al fine di proporre ai clienti strumenti e servizi in linea con le loro abitudini.

Allo stesso tempo, le app o i dispositivi in questione propongono significative questioni giuridiche, in particolare, con riferimento al trattamento dei dati personali dei clienti interessati. Proprio in questo ambito si è di recente pronunciato il Garante italiano per la protezione dei dati personali in relazione a un procedimento per la verifica preliminare di una app avviato su istanza di una nota compagnia di assicurazioni.

La richiesta di verifica preliminare è uno strumento, sempre più usato nella pratica, a disposizione di chiunque intenda effettuare un trattamento di dati personali che presenti “rischi specifici per i diritti e le libertà fondamentali, nonché per la dignità dell’interessato, in relazione alla natura dei dati o alle modalità del trattamento o agli effetti che può determinare”. In tali situazioni si chiede, in sostanza, al Garante per la protezione dei dati personali di esprimersi, in via preventiva, sul trattamento dei dati che si intende effettuare e, dal canto suo, il Garante può imporre particolari prescrizioni affinché il trattamento dei dati in questione sia conforme alla normativa vigente.

Le caratteristiche della app
La richiesta riguardava l’offerta, in favore dei clienti della compagnia assicurativa, di una app che permette all’utente di verificare il proprio stile di guida attraverso una serie di indici quali: la rilevazione del numero di frenate e accelerate brusche, del numero di inversioni a U, della velocità e della tipologia di strada percorsa.
La app in questione permetterebbe, inoltre, agli utenti, attraverso un sistema di geolocalizzazione, di visualizzare sul proprio smartphone la mappa del percorso mostrando i punti in cui si sono verificati eventi potenzialmente rischiosi quali inversioni ad U, brusche frenate e brusche accelerate.
Sulla base dell’analisi dei dati relativi allo stile di guida adottato dal cliente l’applicazione calcola uno score per ogni viaggio ed un punteggio finale che consente eventualmente al cliente di vincere un voucher sconto per l’acquisto di una polizza auto.

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